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Biblioteca di Babele è nata dalla passione per la lettura e il desiderio di condividere le emozioni che i libri possono regalare. Il nostro obiettivo è creare una comunità di lettori appassionati e fornire loro un luogo virtuale dove poter discutere e scoprire nuove opere letterarie.

Narrativa

Tra due oceani - Cristina Henriquéz

Il romanzo The Great Divide di Cristina Henríquez, pubblicato in Italia da NNE con il titolo Tra due oceani, si inserisce nel filone di opere letterarie che ruotano attorno alle grandi imprese ingegneristiche della storia. La letteratura ha spesso tratto ispirazione da colossali opere umane come la Torre Eiffel, il Canale di Suez e le grandi ferrovie del XIX secolo, ma il Canale di Panama, con la sua storia travagliata e il sacrificio di migliaia di lavoratori, è forse uno degli scenari più emblematici.Ambientato durante la costruzione del Canale di Panama, il romanzo racconta le vicende di uomini e donne che, per motivi diversi, si ritrovano coinvolti in questa impresa epocale. Per alcuni, il canale è una promessa di futuro, per altri una trappola mortale. Due forze dominano la narrazione: la malaria e il canale stesso. Entrambi possono portare fortuna o condanna, determinando la sorte dei protagonisti.I medici Pierre Renaud e John Oswald lottano contro la malaria, cercando di passare alla storia così come il colonnello William Crawford Gorgas aveva debellato la febbre gialla. Pierre, in particolare, si trova immerso nella brutalità della situazione:"Essere a stretto contatto con le malattie e la morte faceva naturalmente parte del suo lavoro, ma Pierre non ne aveva mai fatto tanta esperienza quanto a Panama."Omar, un diciassettenne panamense, lavora come picconatore sotto la guida del sergente Miller, determinato a stabilire un record di scavo. Il sogno di Omar è legato alla grandezza della sua terra:"Omar era snello e non particolarmente robusto, ma era volenteroso, e se quell'uomo gli avesse chiesto perché voleva il lavoro, si era preparato a rispondere di essere convinto che il canale era il futuro di Panama, e con una via d'acqua così importante il suo paese sarebbe stato per sempre collegato al resto del mondo."Un altro personaggio cruciale è Ada, una ragazza delle Barbados che fugge di casa con pochi soldi per cercare lavoro a Panama e pagare le cure mediche della sorella malata. Il suo viaggio aggiunge al romanzo un ulteriore livello di tensione e speranza.Il sergente Miller, invece, è colui che ha il compito di portare avanti il lavoro sul canale con mano dura. Ma il suo arrivo nel cantiere si scontra con una realtà che non immaginava:"Gli uomini la chiamavano 'la bocca dell'Inferno' e tra il fumo nero e il caldo e la melma e le rocce e il baccano assordante e continuo era di sicuro un nome appropriato. Nessuno lo aveva avvertito. Quando gli avevano parlato del canale era stato sempre con gli stessi toni altisonanti: La più grande impresa ingegneristica che il mondo abbia mai visto! Il futuro della civiltà! La salvezza dei tropici! Lui ci era cascato, e adesso cercava di rivenderlo ai suoi uomini."Il romanzo non si limita a raccontare la costruzione del canale sotto la guida degli Stati Uniti, ma rievoca anche il fallimento dei francesi, che anni prima avevano tentato la stessa impresa senza successo. L’autrice descrive bene la percezione di questo crollo:"Erano moltissimi i francesi arrivati a Panama prima di lui, ovviamente. Circa ventisette anni prima avevano tentato di costruire un proprio canale. Pierre, che allora era solo un adolescente, non aveva fatto molto caso ai dettagli ma sapeva, come tutti, che l'impresa si era risolta in un crollo spettacolare. Il fallimento dei francesi. Era così che in estrema sintesi era stata raccontata quella storia."Questo confronto tra il passato e il presente della costruzione aggiunge profondità alla narrazione, facendo emergere il peso della storia sulle spalle dei nuovi lavoratori.Henríquez adotta uno stile asciutto ed essenziale, che ricorda Steinbeck e Faulkner. La sua prosa, priva di fronzoli, è perfetta per raccontare una vicenda dal basso, dando voce agli operai, ai medici e ai migranti che hanno reso possibile la costruzione del canale.I dialoghi sono realistici e diretti, riflettendo il linguaggio schietto delle classi lavoratrici. Il ritmo della narrazione è lento ma coinvolgente, con digressioni storiche e culturali che si intrecciano armoniosamente con la storia principale.Tra due oceani è un romanzo potente e avvincente, capace di restituire la dimensione umana di una delle più grandi opere ingegneristiche della storia. Cristina Henríquez racconta il sacrificio, la speranza e la disperazione di chi ha vissuto e lavorato ai margini della grande impresa, restituendo una voce a chi, spesso, è stato dimenticato dalla storia.Con il suo stile asciutto e coinvolgente, Henríquez si conferma una scrittrice da tenere d’occhio.

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A nessuno è fregato un cazzo di cosa è successo a Carlotta - James Hannaham

Carlotta Mercedes è una quarantaquattrenne nera, di origine latina, transessuale che, poco più di vent’anni prima dello svolgimento della nostra storia, si trova nel posto sbagliato, al momento sbagliato, con la persona sbagliata, ovvero suo cugino Kaffy, che, nel tentativo di svaligiare un negozio di liquori, estrae una pistola e fa fuoco contro una donna che rimane gravemente invalida. Carlotta, che all’epoca si chiamava Dustin, finisce in prigione dove, come apprendiamo ben presto dalle brevi, beffarde e tremende pennellate offerte dall’autore, subisce ogni genere di abuso psicologico, fisico e sessuale, da parte di altri detenuti o delle stesse guardie. Il romanzo si apre proprio con l’ennesima udienza per la libertà condizionale di Carlotta che, finalmente, ottiene. Tuttavia, reinserirsi nella società dopo tanto tempo trascorso in uno spazio alienante e spersonalizzante come il carcere sarà un percorso complesso e non necessariamente consolante.

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Intermezzo - Sally Rooney

Sally Rooney è un'autrice che divide il pubblico: profondamente amata da alcuni, non compresa o apertamente criticata da altri. Il suo successo si basa su una scrittura intima e consapevole, che tratta tematiche universali con uno stile sempre più affinato. Classe 1991, Rooney è giunta al suo quarto romanzo, Intermezzo, confermando la sua capacità di esplorare le relazioni umane con profondità e autenticità.

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L'ultima ora tra i mondi - Melissa Caruso

L’Ultima Ora tra i Mondi, primo volume della dilogia Echo Archives, rappresenta un tentativo di inserirsi nel genere fantasy con un tocco di multiverso e tinte horror, ma fallisce su più fronti, a partire dall'impostazione narrativa fino alla qualità della scrittura stessa.

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Olga muore sognando - Xochitl Gonzalez

Quando, leggendo un romanzo, si ha l’impressione di star guardando una serie di Netflix, significa che c’è qualcosa che non va. E devo dire che ultimamente sta succedendo spesso, e succede anche con l’esordio, apparentemente promettente viste le lodi sperticate, di Xochitl Gonzalez. Il romanzo racconta la storia di Olga, wedding planner di successo nata a Brooklyn da una famiglia portoricana, con un rapporto difficile con la madre, che, come spiega in una lettera irritante e didascalica, l’ha abbandonata da piccola e con un fratello al Congresso, un politico integerrimo e idealista che vuole solo il bene della sua gente, ma che sarà travolto da una vera e propria “tempesta”.

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L'airone della pioggia - Robbie Arnott

Con L’airone della pioggia, vincitore del The Age Book of the Year Award, lo scrittore australiano Robbie Arnott propone una favola moderna che, con una scrittura lineare ed evocativa allo stesso tempo, affronta due grandi temi della nostra contemporaneità: il cambiamento climatico e il conflitto bellico, sintetizzati da un’immagine potente e leggendaria: l’airone della pioggia, un essere straordinario e maestoso in grado di controllare gli elementi naturali, di far scoppiare tempeste e scatenare siccità.

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Lo spirito aspetta cent'anni - Shubnum Khan

Lo spirito aspetta cent’anni, romanzo della scrittrice sudafricana Shubnum Khan, intreccia mistero, introspezione e storia familiare in una narrazione che affronta il senso di colpa, il peso dei legami familiari e i segreti nascosti tra le mura di una casa. Ambientato sulla costa africana, il libro segue Sana, una quindicenne indiana che si trasferisce con il padre in una dimora abitata da vari inquilini, portando con sé il tormento dello spirito della gemella mai nata. La casa stessa diventa il fulcro di un viaggio investigativo che conduce Sana a scoprire frammenti di vita di chi l’ha abitata in passato, attraverso lettere e fotografie.

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I ricordi dell'acqua - Elif Shafak

Elif Shafak, scrittrice turca di fama internazionale e acclamata per la sua capacità di intrecciare emozioni profonde e tematiche universali, ci regala con I ricordi dell'acqua un'opera poetica e ricca di significati, che esplora le connessioni tra vite lontane nel tempo e nello spazio. Tuttavia, l'autrice cade vittima del suo stesso gioco letterario e della propria ambizione, spingendosi fino a un uso eccessivo e ridondante del simbolismo legato all'acqua.

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Illuminazione - Sarah Perry

L’ultimo romanzo della scrittrice e studiosa britannica Sarah Perry porta un titolo estremamente suggestivo ed evocativo, “Illuminazione”, una parola, un concetto, che, nel corso dei secoli, ha assunto valori religiosi, filosofici, metafisici: il mito della caverna di Platone, le riflessioni in chiave morale e religiosa di Sant’Agostino, il movimento filosofico e politico che ha plasmato il pensiero europeo settecentesco ecc. sono solo alcune delle mille declinazioni di una stessa fondamentale idea: la luce in quanto espressione di disvelamento della verità, di conoscenza di sé e del mondo.

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Saggistica

La fisica del cambiamento climatico - Lawrence M. Krauss

Un’analisi rigorosa e accessibile delle basi scientifiche del cambiamento climatico.Nel suo libro La fisica del cambiamento climatico, pubblicato da Cortina Editore nel 2022 e scritto durante la pandemia del 2020, Lawrence M. Krauss, fisico di fama internazionale e autore prolifico, affronta uno dei temi più urgenti della nostra epoca con l’obiettivo di fornire ai lettori una comprensione chiara e approfondita delle fondamenta scientifiche del fenomeno.

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Film e Serie TV

Babygirl (Halina Reijn, 2024)

Il terzo film della regista olandese Halina Reijn è un thriller erotico che vede come protagonista Nicole Kidman e Antonio Banderas. La Kidman interpreta Romy Mathis, una CEO di successo, che, schiava di fantasie perverse e insoddisfatta della vita sessuale con l’amorevole marito Jacob (Antonio Banderas), inizia una torbida relazione con lo stagista Samuel (Harris Dickinson). La relazione, sempre più focosa e pericolosa, si trascinerà fino al risibile finale.

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Io sono ancora qui (Walter Salles, 2024)

Tratto dal libro di memorie di Marcelo Rubens Paiva (Sono ancora qui, La Nuova Frontiera, 2025), il film di Walter Salles racconta la storia del padre dell’autore, Rubens Paiva (Selton Mello), ingegnere, politico e attivista brasiliano desaparecido durante la dittatura militare negli anni 70. Il film si concentra in particolare sulla moglie, Eunice Facciolla (una splendida Fernanda Torres), e sulla sua decennale ricerca della verità sulla scomparsa di Rubens.

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Il mio giardino persiano (Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha, 2024)

In una Teheran che sembra avvolgere i suoi abitanti in un’immutabile quotidianità, Mahin, una donna settantenne rimasta vedova da decenni, conduce un’esistenza monotona e solitaria. I suoi giorni scorrono in una ripetizione incessante di piccoli rituali: preparare i pasti, prendersi cura delle sue piante, affrontare conversazioni telefoniche con un’amica ossessionata dalla salute e muoversi per la città in taxi per evitare di affaticare le ginocchia doloranti. La sua vita sembra aver perso colore, con la figlia lontana ormai da vent’anni e il senso di isolamento che si fa sempre più profondo.Tutto cambia dopo un pranzo con le amiche di vecchia data, quando un desiderio sopito riaffiora in lei. Un incontro casuale con Faramarz, un anziano tassista ed ex soldato, apre uno spiraglio nella sua routine. Anche lui è solo, segnato dagli anni e dalle esperienze passate. Tra i due nasce un’intesa fatta di piccoli gesti e di una timida complicità che, pur rimanendo discreta, assume una dimensione rivoluzionaria nel contesto in cui si trovano a vivere.Come accade in altri film iraniani recenti, come La testimone e Il seme del fico sacro, anche Il mio giardino persiano mette in scena il mondo femminile e la sua silenziosa ribellione contro le restrizioni imposte dalla società. I registi e sceneggiatori scelgono di non adottare un tono apertamente politico, ma fanno emergere il peso della repressione attraverso la storia di Mahin e il suo desiderio di riscatto. Se la trama amorosa può sembrare convenzionale, la forza del film sta nel contesto sociale che permea ogni scena, rendendo tangibile la costante tensione tra desiderio di libertà e imposizioni culturali.

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M - Il figlio del secolo (Joe Wright, 2024)

“C’è sempre un tempo in cui i popoli smarriti van verso le idee semplici, la sapiente brutalità degli uomini forti. In noi trovano lo sfogo dai loro rancori, l’evasione dal senso mortificante della loro impotenza, la speranza, come per miracolo, di capovolgere il loro insoddisfacente destino. Bastano le parole giuste, parole semplici, dirette, gli sguardi, il tono giusto. E allora ci amate, ci venerate. Mi avete amato follemente. Per vent’anni mi avete adorato, temuto come una divinità. E poi mi avete odiato, follemente odiato perché mi amavate ancora. Mi avete ridicolizzato, scempiato i miei resti perché di quel folle amore avevate paura, anche da morto. Ma, ditemi, a cosa è servito? Guardatevi attorno. Siamo ancora tra voi!”

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Companion (Drew Hancock, 2025)

In un futuro non troppo lontano, dove i robot sono praticamente indistinguibili dagli umani e le auto si guidano autonomamente, Iris (Sophie Thatcher) e Josh (Jack Quaid) sono una coppia felice e appagata. Come scopriamo fin dalle prime immagini, si sono conosciuti al supermercato e, come in una tipica commedia romantica hollywoodiana, si sono innamorati al primo sguardo. I due si stanno dirigendo a casa di amici, una lussuosa residenza in riva al lago che appartiene al ricco e viscido russo Sergey (Rupert Friend). L’uomo mette subito gli occhi sulla bella e remissiva Iris, ma, quando prova ad aggredirla, la situazione precipita e si scoprirà, attraverso una serie di colpi di scena uno più risibile e scontato dell’altro, che niente è come sembra.

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A complete unknown (James Mangold, 2024)

Dopo l’intenso Walk the line (2005), splendido e dolente biopic sulla vita di Johnny Cash e su sul burrascoso rapporto con June Carter, James Mangold ha deciso di cimentarsi con uno dei più grandi artisti e poeti contemporanei, l’unico cantautore ad aver vinto il premio Nobel, ovvero Bob Dylan.

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From (Stagione 3, 2024)

La terza stagione di "From" rappresenta un punto critico per la serie, evidenziando un declino qualitativo rispetto alle precedenti stagioni. Inizialmente acclamata come l'erede di Lost, condivide con essa non solo l'attore Harold Perrineau nel ruolo dello sceriffo Boyd, ma anche una struttura narrativa basata sull'accumulo di misteri. Tuttavia, mentre Lost riusciva a bilanciare enigmi e sviluppo dei personaggi, From sembra perdersi in una proliferazione di sottotrame e personaggi, dedicando a ciascuno solo pochi minuti per episodio, impedendo così un approfondimento adeguato delle storie.

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Here (Zemeckis, 2024)

Here, l’ultimo lavoro di Robert Zemeckis, è un’opera ambiziosa e profondamente zemeckesiana, un film che rappresenta il culmine della carriera di un regista che ha sempre cercato di spingere il mezzo cinematografico oltre i suoi limiti. Tratto dall’omonima graphic novel, Here è un esperimento tecnico ed emotivo senza precedenti: un’inquadratura fissa che attraversa milioni di anni, trasformando uno spazio fisico in un archivio di esperienze umane universali.

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Emilia Pérez (Jacques Audiard, 2024)

Grande ritorno del regista francese Jacques Audiard, autore, tra gli altri, del capolavoro Sulle mie labbra e dello splendido Il profeta, film di ambiente carcerario crudo e realistico, che ci regala un musical atipico vincitore del Premio della Giuria a Cannes, ma pesantemente criticato negli ultimi mesi per una rappresentazione apparentemente stereotipata del Messico, delle sue tradizioni e dei suoi abitanti. Come succede sempre più di frequente ultimamente (si pensi a Nosferatu di Eggers, a Trap di Shyamalan o a Megalopolis di Coppola, solo per citare alcuni dei migliori film del 2024), sembra che coloro che si esprimono in toni così distruttivi non abbiano visto il film o siano rimasti soltanto alla superficie.

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Nosferatu (Robert Eggers, 2024)

Ha ancora senso, nel 2024, riproporre al cinema una rivisitazione di Nosferatu? È la domanda che in molti si sono posti all’uscita del nuovo film di Robert Eggers, che in ogni sua pellicola si è dimostrato uno dei più grandi talenti registici del XXI secolo e che esordì, nel 2015, con The Witch, capolavoro del folk horror contemporaneo. In fondo, anche questo Nosferatu, che racconta la malsana ossessione che lega la giovane Ellen Hutter (Lily-Rose Depp) a un vampiro, il conte Orlock (Bill Skarsgård), è una sorta di folk horror, poiché la figura del vampiro, del non-morto, è profondamente legata al folklore e alle tradizioni popolari, oltre a costituire uno degli archetipi letterari maggiormente radicati e interiorizzati nell’inconscio collettivo, abietto e raccapricciante e, allo stesso tempo, figura erotica, affascinante, che scatena gli impulsi più nascosti.

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Luce (Luca Bellino, Silvia Luzi, 2024)

Luce (2024) è il nuovo film diretto da Silvia Luzi e Luca Bellino, fondatori della Tfilm, una casa di produzione indipendente nata nel 2012 e caratterizzata da opere di forte impegno politico e sociale. Il loro sodalizio artistico ha avuto inizio con documentari come La minaccia (2007) e Dell’arte della guerra (2012), per poi evolversi verso la narrazione di storie di finzione sempre legate a tematiche attuali e rilevanti. Dopo Il cratere (2017), il loro primo lungometraggio di finzione che esplora un rapporto padre-figlia dominato da dinamiche disfunzionali, i due registi proseguono con Luce, portando avanti un’indagine sulle relazioni spezzate. Se Il cratere rappresentava il vuoto e la distanza tra i protagonisti, in Luce quel legame è ormai completamente spezzato: il rapporto tra padre e figlia è solo un ricordo.

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Conclave (Edward Berger, 2024)

Dopo l’adattamento del 2022 di Niente di nuovo sul fronte occidentale, premio Oscar come miglior film straniero, il regista, sceneggiatore e produttore austriaco Edward Berger dirige un’altra opera che mette al centro un conflitto, una guerra in seno al vaticano per l’elezione di un nuovo pontefice. Il cardinale e decano Thomas Lawrence, interpretato da Ralph Fiennes, è colui che ha l’incarico di dirigere il conclave: i quattro candidati favoriti sono Aldo Bellini (Stanley Tucci), l’erede più naturale del defunto Papa in quanto maggiormente in linea con le sue idee liberali, il conservatore Joseph Tremblay (John Lithgow), Joshua Adeyemi (Lucian Msamati), un conservatore ancor più tradizionalista e, infine, Goffredo Tedesco (Sergio Castellitto), di idee reazionarie ai limiti del fanatismo. A costoro si aggiungerà, a sorpresa, il giovane missionario Vincent Benitez, arcivescovo di Kabul, destinato a influenzare i delicati equilibri del consesso e sulle certezze stesse del protagonista.

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